Nel corso della mia carriera ho imparato che ogni Progetto è una storia da raccontare e ogni Project Manager è un narratore, ognuno con caratteristiche uniche, background specifici, obiettivi personali e un percorso di crescita individuale. A un certo punto, ogni PM si trova di fronte a una rivoluzione personale quando deve scegliere "Cosa fare da grande?" e, di conseguenza, come trovare la strada per fare il salto verso una leadership più ampia.
La parola chiave è "specializzazione". Esistono diversi ambiti verso cui un PM può evolvere:
- Funzionalità: estendere la funzionalità del prodotto in aree nuove
- Crescita: aiutare i clienti a connettersi maggiormente con il prodotto
- Espansione: espandersi verso nuovi mercati
- Innovazione: migrare verso nuove tecnologie
Il divario tra il lavoro di Project Manager e Project Leader emerge perché le abilità personali di successo di un PM non garantiscono il successo come leader di progetto e le conseguenze di non riuscire a superare questo divario sono gravi.
"Posso fare tutto da solo. Sono il Capo". Se questa è la mentalità che pensi caratterizzi un manager di successo o che adotteresti per distinguerti con i tuoi superiori, allora potresti ritrovarti in poco tempo in ciò che gli americani chiamano "La spirale della morte del Manager".
Questo approccio porta a un sovraccarico di lavoro e a una mancanza di tempo per completare le attività, la qualità diminuisce, scadenze mancate, impegni non mantenuti e lavori incompleti presentati come prodotto finale. Il management non è una semplice promozione, ma richiede abilità diverse da quelle acquisite in ruoli precedenti.
La transizione richiede una metamorfosi sostanziale: dal gestire personalmente le attività critiche a delegarle ai propri PM, dal lavorare direttamente con il proprio Team ad essere un "mentore" per tutti loro, dalla gestione di un solo progetto per volta a doverne gestire più contemporaneamente, e infine, dall'utilizzo delle risorse disponibili a lottare per ottenerne di più.
Affrontare queste sfide richiede un approccio strategico:
- ascoltare gli altri
- costruire un team diversificato
- delegare responsabilità in modo completo per costruire fiducia
Come PM junior, solitamente ti viene assegnato sia il problema che la soluzione e devi solo eseguirli. Come PM senior, ti viene assegnato un problema e devi definire la soluzione. Come leader di progetto, non ti viene dato nulla e devi definire sia il problema che la soluzione, persuadendo gli altri ad adottare il tuo approccio e qui entrano in gioco anzianità, leadership e influenza personale.
Ciò implica un cambio di focus verso gli stakeholder interni a causa dell'aumento delle attività intermedie come i brief di prodotto e le revisioni interne che possono essere considerate un'opportunità per costruire relazioni più solide e migliorare la qualità complessiva del lavoro facendo però attenzione a non confondere il lavoro dietro le quinte con l'effettiva attività.
Abbiamo esplorato le sfide e le opportunità che la transizione da Project Manager a Project Leader comporta ma nel percorso verso la leadership nel Project Management, è fondamentale riconoscere l'importanza di mantenere un sano equilibrio tra vita professionale e personale. La transizione può comportare una maggiore complessità nelle responsabilità e una pressione aggiuntiva, pertanto dedicare tempo ed energia alla propria vita personale diventa cruciale per mantenere un rendimento sostenibile nel lungo termine.
Ricorda che il successo come Project Leader non si misura solo nei risultati dei progetti e la chiave per il successo è riflettere su ciò che si ama fare e su cosa non si ama fare, il vero leader non si limita a dirigere ma ispira il cambiamento, e la carriera dovrebbe essere un'opera d'arte in evoluzione, scolpita dalla passione per il lavoro, la dedizione alla squadra e la sete insaziabile di risolvere i problemi.
Non stiamo solo parlando di gestire progetti, stiamo costruendo il futuro.
Ing. Roberto Basile